https://www.pupia.tv - Napoli - SANITÀ. VARONE (SANTOBONO NAPOLI): SENSIBILIZZAZIONE SU SCREENING SMA
Napoli, 11 apr. - In Campania, lo screening neontale per la Sma "non è obbligatorio. Stiamo cercando di portare avanti una campagna di sensibilizzazione sul territorio per permettere alle mamme e ai genitori di aderire: riteniamo che individuare la malattia alla nascita sia il primo passo per poter avere continuità dal punto di vista clinico, portare il bambino verso uno sviluppo psicomotorio simile a quello degli altri". A raccontarlo alla Dire è Antonio Varone, direttore della Neurologia dell'Aorn Santobono Pausilipon di Napoli, che ha preso parte, all'Holiday Inn, al convegno "Screening neonatale per la Sma in Campania e Puglia. Due esperienze regionali a confronto", organizzato da Omar - Osservatorio Malattie Rare, in collaborazione con Famiglie Sma Aps Ets e con il contributo non condizionante di Novartis. La Campania e la Puglia sono due delle Regioni italiane dove - dal 2023 per la prima e dal 2021 per la seconda - è stato attivato lo screening neonatale per l'atrofia muscolare spinale. In Campania, il progetto pilota che prevede l'allargamento anche alla Sma della lista di patologie sottoposte a screening è stato approvato con delibera di giunta il 21 giugno 2022 ed è partito ufficialmente a inizio marzo 2023. Il progetto, che coinvolge tutti i centri nascita e le Tin, terapie intensive neonatali, presenti sul territorio regionale, è coordinato dall'Aorn Santobono-Pausilipon, in collaborazione con il Ceinge-Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore di Napoli, ed è finanziato dalla Regione Campania e da Novartis Gene Therapies. "I centri nascita - spiega Varone -, subito dopo la nascita del bambino, raccolgono il campione di sangue che viene inviato al Ceinge, dove viene fatta una prima analisi. In caso di positività, noi, come Neurologia del Santobono, veniamo rapidamente avvisati, convocando i genitori. La fase successiva è quella di un prelievo da fare al bambino per avere la conferma definitiva della malattia. Nel momento in cui abbiamo poi la diagnosi certa partono la presa in carico, il trattamento e tutte le attività previste dalle linee". "In due anni - afferma ancora Varone - abbiamo diagnosticato la malattia a 11 bambini, che sono stati trattati nelle prime settimane di vita. Questo ci ha permesso di avere un risultato dal punto di vista clinico eccezionale".(11.04.25)
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