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Augusta (SR) - Spaccio di droga via chat: 9 arresti (01.02.22)

2022-02-01 12 Dailymotion

https://www.pupia.tv - Blitz antidroga ad Augusta, in provincia di Siracusa. Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale aretuseo per detenzione di droga ai fini di spaccio.

L'indagine si è sviluppata nel periodo caratterizzato dalle prime restrizioni conseguenti alla diffusione del Covid-19. Sono in corso numerose perquisizioni da parte di oltre cento carabinieri, con l'ausilio dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia e dei cani antidroga. Si cercano anche armi ed esplosivi con il Nucleo cinofili di Nicolosi (Catania). Il blitz ha portato in cella sei indagati, mentre per altri tre sono scattati gli arresti domiciliari. Per due coinvolti è scattato l'obbligo di dimora e per altri due il divieto di dimora.

La droga che veniva spacciata ad Augusta proveniva da Catania. Gli spacciatori si recavano nel capoluogo etneo con auto prese a noleggio presso un autosalone di proprietà di un pregiudicato, per poi spacciare nel territorio megarese. In alcuni episodi si è anche accertato che, per eludere i controlli, gli assuntori per non essere fermati dai carabinieri con addosso le sostanze acquistate consumavano lo stupefacente anche all'interno delle abitazioni dei pusher. Gli spacciatori effettuavano anche consegne a domicilio nel periodo del lockdown. Nelle comunicazioni veniva utilizzato un linguaggio criptico con frasi del tipo "preparami sette panini", in riferimento alle dosi, e "gli vendo un pezzo di scoglio" o "una pietra", per definire le dosi di cocaina.

Nel frasario venivano usati anche i prodotti da bar: cappuccino, caffè, granite. Le conversazioni telefoniche, secondo quanto spiegano i carabinieri del Comando provinciale di Siracusa, erano ridotte al minimo e per le comunicazioni venivano utilizzati WhatsApp e Telegram. Il giro d'affari vedeva un guadagno di circa 3.500 euro ogni due giorni. La cocaina, acquistata a 55 euro al grammo, tagliata con mannite, veniva poi rivenduta a cento euro. La marijuana, invece, veniva spacciata a 50 euro ogni 3,5 grammi. Nove degli indagati destinatari di misura cautelare sono risultati percettori del Reddito di cittadinanza: la magistratura, a questo punto, proporrà la revoca del sussidio. (01.02.22)